Torre del Campanone

BERGAMO

Comm.: Comune di Bergamo
con Studio di Progettazione Integrata (Tosi, Baretti, Boldorini, Gonella)

Costruita intorno al 1180 con un’altezza di 37,7 metri (contro i 52,76 metri attuali), la Torre nacque come torre militare di rappresentanza della potente e nobile famiglia dei Suardi-Colleoni e solo nel XIII secolo venne ceduta al Comune, insieme agli ambienti annessi, diventando così Torre Civica, cuore pulsante della vita cittadina e simbolo perenne della Città. Il suo aspetto subì numerosi cambiamenti e rifacimenti nel corso dei secoli: la serie inferiore di arcate venne aperta nel 1486, dopo lo scoppio di un terribile incendio che distrusse il tetto di legno dell’edificio, la serie superiore di arcate della Torre Civica risale al 1550, mentre è del XVII secolo la copertura con lastre di piombo della sua sommità. La terminazione con quattro merli risale alla metà dell’Ottocento. La campana maggiore, da cui il nome Campanone, del peso di 550 kg (seconda in Lombardia dopo quella del Duomo di Milano) fu installata nel ‘600 ed, in particolare, segnalava alla cittadinanza l’apertura e la chiusura delle porte della Città (ore 22.00), la convocazione del consiglio comunale e la processione del “Corpus Domini”. Ulteriori rifacimenti avvengono nel 1960 quando vengono eseguiti tagli alle murature e demolite le volte antiche per poter realizzare l’ascensore. E’ stata una precisa scelta dell’Amministrazione di Bergamo colmare una carenza storica di durata ormai ventennale, ossia ultimare finalmente i lavori di restauro e di adeguamento alle nuove norme di sicurezza dell’ascensore della Torre Civica della Città. Fino al Natale 2007 raggiungere la sommità del monumento-simbolo della Città di Bergamo era impresa davvero ardua, soprattutto per disabili e anziani impossibilitati ad affrontare l’impervia scalinata di 230 gradini che consentiva di scalare la Torre più alta della Città. Grazie all’inserimento del monumento della Torre Civica nel circuito dei beni culturali cittadini, il progetto di restauro della Torre Civica è stato cofinanziato, circa al 50%, dal Comune di Bergamo e dalla Società ministeriale ARCUS con la compartecipazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Beni Culturali “Cultura senza barriere” che ha interessato più edifici di città alta. Il successo dell’intervento di restauro è stato eccezionale: sono migliaia i visitatori del Campanone, finalmente accessibile anche alle categorie più fragili della popolazione.  L’ascensore da 32 metri in 26 secondi, oppure la scalinata da 230 gradini, consente lo sbarco alla  prima  serie di arcate, da cui con un ulteriore piccolo sforzo si raggiunge la cella campanaria. Dopo il progetto preliminare del 2005 ad opera dell’Amministrazione Comunale, lo Studio Associato di Progettazione Integrata (composto dal prof.arch.ing. Andrea Tosi, dall’arch. Gianni Giacomo Baretti, dall’arch. Daniele Boldorini e dall’arch. Antonio Gonella), cui era già stato precedentemente affidato il restauro del Palazzo del Podestà, è stato incaricato della progettazione esecutiva e la Direzione Lavori dell’accessibilità alla Torre Civica di Città Alta. In sostituzione del vecchio impianto inutilizzato da circa vent’anni, si è deciso di installare un ascensore tecnologicamente molto avanzato, inserito in una gabbia di vetro che consente una perfetta lettura della storica architettura della torre risalente al XII secolo oltre che, ai livelli bassi, dei nuovi locali del museo del Palazzo del Podestà. Una scelta che soddisfa largamente sia le esigenze funzionali legate alla velocità (capienza 6 persone, 1.6 m/sec, corsa 31,33 m, 160 persone/ora, rendendo agevole ed appetibile la visita che diventa parte integrante del percorso museale della città), sia l’aspetto estetico, assolutamente rispettoso della struttura preesistente. Tecnologia e storia, quindi, a disposizione dei tanti visitatori della nostra città, ma soprattutto sicurezza: 60 al massimo le persone che, controllate elettronicamente, possono sostare sulla sommità della torre il cui ottimo stato di salute è stato decretato, nell’ottobre del ’92, dall’ISMES in seguito ad un accurato ed esaustivo studio. La particolarità dell’intervento consiste nel non aver apportato alcuna modifica alla torre se non l’aver rialzato il pavimento della prima terrazza per consentire ai disabili in carrozzella ed ai bambini, una volta arrivati in cima, di potersi affacciare per godere del panorama. Il progetto ha contemplato anche il restauro conservativo dei paramenti murali delle due logge in cima alla torre, oltre che dei muri e della volta d’ingresso a piano terra. Un intervento che ha restituito alla torre quel ruolo di centralità che aveva perduto negli anni.

Estratto rivista ACasa n.33                           Video da Bergamo Città d’Europa –  “I grandi restauri”